Riflessioni sulla “Messa” di un diacono – di Valter Tuninetti

Carissimi lettori Vi scrivo in qualità di fondatore di quella ispirazione dello Spirito Santo che sono gli Alleati dell’Eucarestia e del Vangelo, che noi portiamo avanti seguendo la Sua voce, con le nostre umane fragilità, nel difficile compito di proteggere la vita Sacramentale di Nostro Signore Gesù Cristo dagli abusi e dai sacrilegi. Ciò che è successo nella Diocesi di Bologna è quindi un fatto che va quanto meno commentato.

Riassumo brevemente: il parroco della parrocchia Santa Maria della Carità, don Davide Baraldi, trovandosi colpito dall’influenza, decide di non celebrare la messa domenicale e, per farsi sostituire, accoglie la proposta dei parrocchiani, cioè quella di far celebrare al diacono una sorta di “liturgia della parola”. Ovviamente questo è un andazzo pericolosissimo, già auspicato da alcuni, secondo i quali in caso mancassero dei sacerdoti, le messe si dovrebbero essere celebrate da laici formati… nemmeno dai diaconi (andiamo di male in peggio). Partendo da questo io vi chiedo di guardarvi intorno,cari lettori: cosa vedete nella musica, nell’arte, nell’architettura? Ve lo dico io: mediocrità!! Sembra che le cose non debbano essere fatte al meglio possibile, ma …soltanto fatte.. Qual è l’ultima canzone veramente bella che avete sentito? Vedete più un palazzo sfarzoso come le grandi opere dell’ antichità? E potrei andare avanti per ore.

Vi chiederete, forse cosa c’entri questo con la messa: c’entra perché basta confrontare la Messa Antica, piena di bellezza e di devozione, con quella nuova, e si ha la sensazione che la chiesa abbia preferito la mediocrità pure nel celebrare il Santo Sacrificio, togliendo le balaustre, il canto gregoriano e accontentandosi di una “messina” che ci avvicina quasi più ai protestanti che non alla tradizione bimillenaria della Chiesa Cattolica. E non è solo questione di forma, è che la liturgia viene snaturata rendendola più simile ad un “incontro conviviale” che al sacrificio di Cristo; in questo modo le si è fatto perdere il significato, ed in questo contesto bene si incastrano i laici che celebrano messa: e così, la celebrazione della Santa Messa può anche essere mediocre, più che mediocre, cosa che puzza di protestantesimo lontano chilometri… E c’è differenza tra questo avvenimento e la pratica diffusissima tra i sacerdoti di “farsi da parte” e far distribuire l’Eucaristia dai ministri straordinari, pratica contro la quale ci stiamo da tempo battendo? Io credo di no, perché denota la stessa mediocrità e la stessa mancanza di fede. Inutile motivare queste scelte bislacche con la mancanza di sacerdoti, occorre piuttosto chiedersi: PERCHÉ mancano sacerdoti?

Cari lettori credo fortemente che noi Alleati non staremo zitti su questo abuso, ma la invito a riflettere su questo: il bello non piace più, nemmeno alla chiesa in uscita. Vi saluto caramente, sempre in preghiera!

Valter Tuninetti

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